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Il  patrimonio edilizio delle seconda metà del 900 rappresenta un corpus architettonico a cui , raramente si dedica attenzione e di cui, progressivamente, stiamo perdendo traccia per scelte maggiormente orientate verso le nuove costruzioni che spesso ne prevedono la totale demolizione.

Un’architettura anonima e silente, forse modesta, che è però portatrice di una “storia ordinaria”; un patrimonio architettonico marginale in grado però di ritrarre parte del nostro tempo.

L’intervento progettato a Torrette, in via Metauro 27, è, invece, il pretesto per ridare nuova vita ad un’intera palazzina del 1957 attuandone una rilettura contemporanea.

Per quanto riguarda gli interni è particolarmente interessante il Loft ricavato dal volume della vecchia falegnameria. Il concept si basa ancora una volta sul valore del tempo e rimanda a spazi in cui vengono spesso raccolti e conservati i ricordi e gli oggetti familiari. La soffitta o la cantina. Come in questi ambienti anche nel loft gli arredi e i dettagli vanno a ricreare un collage in cui ogni cosa sembra appartenere ad un differente macrocosmo, mantenendo comunque la capacità di relazionarsi all’insieme e creando interessanti dialoghi tra stili-colori e materiali differenti.

Nello specifico è stato curato il progetto della cucina che, su una semplice base in legno di betulla naturale, è stato arricchito con textures differenti ; un omaggio alle decorazioni tipiche delle carte utilizzate per avvolgere vecchi cassetti.