Un luogo in un non-luogo.
La decentralizzazione di molte attività ludiche è un fenomeno ormai consolidato che rende necessaria una riflessione sul lento cambiamento del modo di trascorrere il tempo libero. Si sta perdendo la distinzione tra il momento dell’aperitivo, la cena, e il dopocena innescando un unico spazio temporale in cui si beve, si mangia, si comunica,ci si intrattiene.
Il progetto Papilla “Taste of life” nasce con l’intento di ricreare uno spazio esterno astratto in cui muoversi ed agire. Le pareti perimetrali sono scomposte geometricamente come a lasciare intravedere ulteriori scenari di una natura artificiale evocata e sognata. Espediente che serve a smaterializzare le pareti, eliminare in toto l’idea di stanza finita. Su questo tessuto omogeneo interviene una parete traforata e dotata di anima propria che caratterizza in maniera dinamica il locale. Concepita sia come una quinta scenografica che come elemento funzionale ad esporre e contenere le bottiglie, partecipa muovendosi e portando con sé il bancone.
Volutamente spartano nelle sedute e negli elementi funzionali quasi come se fosse un lavoro self-made, rappresenta uno spazio esterno ricreato dove mangiare diventa una sorta di pic-nic notturno; bere, ascoltare musica e ballare lo si fa come se si fosse all’aperto. l’utilizzo di lampadine a incandescenza per l’illuminazione rievoca immagini felliniane circensi o di feste e sagre di paese; la parete retrobanco traduce bene l’ atteggiamento progettuale giocoso, naif ma sempre misurato e raffinato.
Anno di progettazione: 2008
Luogo: Ancona
Progetto: Arch. Simone Subissati
Collaboratori: . Nicoletta Mosca; Elena Marchetti.
Foto: Roberto Piccinni